Movimento LGBTQ al FESTIVAL SOCIALE DELLE CULTURE ANTIFASCISTE

da http://www.fest-antifa.net/

Condividiamo la lettura da cui nasce il festival sociale delle culture antifasciste di un quadro in cui il neofascismo si manifesta con nuove forme, alcune evidenti, altre molto piu’ subdole e mascherate, tutte aggressive e sessiste.

Crediamo anche noi che cerchi di ricostruirsi una legittimita’ sociale, sia utilizzando immaginari
e slogan dell’ideologia politico-istituzionale della "sicurezza" che semplifica, nasconde, mistifica, propaganda miti razzisti e istiga all’odio sociale; sia riprendendo forme di aggregazione e mobilitazione pseudo-movimentiste tipiche del fascismo "sociale" delle origini.

Mentre assistiamo all’aumento degli episodi di violenza in Italia nei confronti di chiunque non si uniformi al modello dominante, e di conseguenza anche contro trans, lesbiche e gay, diversi avvenimenti hanno, nel corso dell’ultimo anno, evidenziato profonde fratture nel movimento lesbico, gay e transessuale, e una debolezza di elaborazione politica del movimento LGBTIQ che lascia spazio a derive securitarie, perbeniste, escludenti e qualunquiste, con il rischio di delegare alla repressione poliziesca la gestione dei conflitti interni al movimento.

Non credendo che questo riguardi solo il movimento LGBTIQ, ma che piu’ in generale sia in atto un attacco contro ogni movimento che faccia riferimento all’autodeterminazione e all’antifascismo e che rifiuti le logiche di rappresentanza, Facciamo Breccia, Antagonismogay, Fuoricampo e Coordinamento Sylvia Rivera hanno organizzato a Bologna nell’ottobre 2008 una "Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di disciplinamento dei corpi" a partire dalla convinzione che le parole d’ordine e le pratiche cui si debba oggi ispirare un movimento che intenda riprendere parola e azione per fare fronte alle derive razziste e alla pervasiva diffusione di ideologie e pratiche securitarie e di normalizzazione, siano:
autodeterminazione, laicita’, antifascismo, liberazione. Parole da declinare in pratiche incarnate e sessuate che riconoscano i nessi dell’emergente complesso razzista-xeno-omo-lesbo-trans fobico.

E’ a partire dalle riflessioni ed elaborazioni nate in quel contesto che partecipiamo al festival sociale delle culture antifasciste, portando la nostra specificità per arricchirla con altre specificita’, per rafforzare un percorso di contaminazione da sempre al centro
della nostra modalita’ politica.

Sara’ occasione per aprire il tavolo LGBTQ con la presentazione degli atti della tre giorni contro la repressione, durante la quale l’antifascismo e’ stato il posizionamento centrale per cogliere i nessi tra perbenismo, rispettabilita’ e normalizzazione delle soggettivita’ lgbtiq, reimposizione dell’immaginario familista, ruolizzazione sociale/sessuale,
trans/lesbo/omofobia e le politiche securitarie, razziste, sessiste, fasciste.

Torneremo a interrogarci e a mettere in comune con chi vorra’ pratiche di resistenza simultaneamente antifasciste e antisessiste.
Non sara’ solo un tavolo tematico, ma il tentativo di attraversare il festival a partire
dalla consapevolezza di quanto le soggettivita’ eccentriche siano state proprio le prime a vivere sulla propria pelle il nuovo fascismo che avanza, di come – ancora una volta – il primo atto di imbarbarimento sia la creazione di gruppi e categorie sociali abbiette, l’individuazione dei singoli individui da stigmatizzare, di come attorno a questo spazio di abiezione si addensino politiche di controllo, disciplinamento e repressione.

Chiediamo alle soggettivita’ LGBTIQ di aderire e dare il loro contributo, aiutandoci a non far cadere nell’oblio e a rilanciare le pratiche di resistenza che – da almeno 10-15 anni – attraversano il movimento LGBTIQ.

Promuovono:
Facciamo Breccia, Antagonismogay, MIT, Fuoricampo
Lesbian Group, Coordinamento Sylvia Rivera,
Laboratorio Smaschieramenti, Queerevolution/Frangette estreme. 

 

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