Tiresi@: Bon Ton Antifascista e sessismo di genere
http://tiresia.noblogs.org/post/2009/04/25/bonton-dell-antifascista
In seguito a mesi di politica in università, riunioni, manifestazioni e workshop vari ci siamo ritrovati insieme in una riflessione antifascista che comprendesse anche una riflessione sul sessismo e machismo che abbiamo riscontrato amaramente tra quelli che dovrebbero essere i nostri “compagni”, così si è sviluppata l’idea Brainstorming sul 25 Aprile insieme ad altre realtà femministe napoletane(Pachamama e Degeneri in particolare).
Dopo la disillusione delle manifestazioni antifasciste(contro Storace, le ronde cittadine), e anche nelle stesse assemblee, dove chi può parlare è il più forte, dove quello che grida di più detiene l’attenzione ma soprattutto il potere, abbiamo sentito la necessità di proporre in una giornata come quella della liberazione dal nazifascismo, una riflessione sull’antifascismo, su cosa significa esserlo e in che modo. Il Bon Ton nasce quindi dalla nostra volontà di fare un po’ di “pedagogia umoristica” anche a destinazione dei compagni, soprattutto maschi, proprio quelli che ci troviamo accanto nei cortei, analizzando come appare il movimento antifascista che viviamo, quanta coscienza e quanta sicurezza (non)riscontriamo.
È nato semplicemente come un modo ironico di svegliare le coscienze, porsi domande, parlare di antifascismo sottolineando le mancanze degli antifascisti stessi. Col sostegno delle compagne femministe in poche ore è si è ritrovato filtrato in più blog, mailing list, nelle strade della nostra città… e con la stessa velocità sono arrivate le reazioni. La violenza di chi si è sentito colpito, gli insulti di chi, perché bacchettone o ignorante, ritiene che le nostre modalità siano controrivoluzionarie, ma anche l’ammirazione di chi quel documento l’ha capito e si è sentito in dovere di sostenerci, ancora una volta.
Ma ci chiediamo perché a sostenerci siano sempre soprattutto compagne, donne e femministe. E qui riscontriamo ancora fallocentrismo, antifascismo avanguardista o da stadio, sessismo, machismo, preconcetti, chiusura e competitività e leaderismo proprio con chi quotidianamente scendiamo a lottare. E ci chiediamo arrivati a questo punto: esistono, o si stanno creando, stereotipi sessisti anche nell’antifascismo? Quanto è possibile ritrovare quell’ identità di classe necessaria alla lotta anticapitalista senza passare da una serie di discussioni e pratiche antisessiste e femministe?
Una cosa poco felice da notare sulle reazioni al nostro pamphlet è che i commenti più offensivi di chi si dice antifascista erano anonimi. La cosa incoraggiante è stata invece parlare con persone faccia a faccia e aver modo di continuare insieme quello che è stato solo un primo tentativo per una discussione che dalle nostre parti è ancora indietro e che richiede anche da parte nostra un approfondimento continuo. Felice punto a favore il Bon Ton ha prodotto una discussione che ci porterà il 28 maggio ad un’assemblea pubblica sull’ antifascismo viola in previsione del Pride a Napoli e del summit del g8 a Roma, entrambi del 30 maggio.
Proprio il Pride sarà l’ occasione di rivendicare il nostro orgoglio di appartenere alla classe delle/gli sfruttat* dal capitalismo.
Crediamo che senza questa consapevolezza non sia possibile nessuna lotta.